La paura dell’aereo può nascere dopo un volo non necessariamente turbolento ma che è stato codificato come “problematico” dal nostro cervello a causa della reazione di ansia sviluppata in seguito. Basta lo sguardo un po’ smarrito di una hostess (magari al suo primo volo) per evitare gli aeroporti anche per decine di anni… Fobia specifica

Come si struttura la paura dell’aereo.

Il cervello registra: aereo = disagio psicofisico, disagio psicofisico = pericolo e quindi per proprietà transitiva: aereo=pericolo.
Per arrivare a sciogliere questa formula il trattamento proposto è quello descritto nella sessione precedente.
Si può tornare a volare dopo anni di rinunce? Sì, si può.

A dire la verità io stessa per qualche anno ho sofferto di aviofobia, a causa di un volo un po’ tremolante ma del tutto sicuro. Quando grazie alla psicoterapia e qualche goccia di Xanax tornai a volare mi accorsi che senza l’ansia tutto era piuttosto normale. Mi resi quindi conto di quanto tempo avevo perso evitando di prendere gli aerei.

Alla vacanza successiva evitai lo Xanax, sostituendolo con un utilissimo libro di un collega, Luca Evangelisti, dal titolo “Mai più paura di volare”, che descrive con grande franchezza tutto quello che succede in aereo. Ciò mi riempì di coraggio. Trasformai così un’esperienza terrificante in una riscoperta divertente,  a partire dal finestrino panoramico per finire al mirabolante water con risucchio, meraviglia delle meraviglie…

Trattare la paura dell’aereo in prima persona.

Recentemente ho fatto esperienza di accompagnamento di un mio paziente sull’aereo, lo step finale nella risoluzione della fobia dei mezzi di trasporto, e devo dire che è stata una delle esperienze più gratificanti della mia vita.

 

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